I Fondamenti Della Bibbia
Studio 8: La natura di Gesù
Introduzione | Differenze tra Dio e Gesù | La natura di Gesù | L’umanità di Gesù | Il rapporto tra Dio e Gesù | Domande

8.2 Differenze tra Dio e Gesù

C'è una sottile linea che separa i riferimenti biblici attestanti che "Dio was in Cristo", e quelli dove viene rimarcata la natura umana di Cristo. Quest'ultimo gruppo dimostra l'impossibilità della tesi che Gesù possa essere Dio stesso, "very Dio of very Dio", come asserisce erroneamente la dottrina della Trinità. (Questa frase "very Dio of very Dio" fu usata nel Concilio di Nicea nel 325 A.D., dove per la prima volta si promulgò la teoria di Dio come Trinità, sconosciuta ai primi cristiani). La parola 'trinità' non ricorre mai nella Bibbia. Lo Studio 9 scaverà più a fondo sul tema della vittoria di Cristo sul peccato e sul ruolo di Dio in questo. Per ora, avvicinandoci per la prima volta a questi studi, ricordiamo che la nostra salvezza dipende dalla corretta conoscenza del vero Gesù Cristo (Giov. 3:36; 6:53;17:3). Una volta accettata la sua vittoria sul peccato e sulla morte, possiamo essere battezzati in lui per condividere la sua salvezza.

Uno dei versi che meglio sintetizzano il legame tra Dio e Gesù è quello contenuto in Tim. 1, 2:5: "Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù". Riflettendo sulle parole in grassetto giungiamo alle seguenti conclusioni:

- Essendoci un solo Dio, è impossibile che Gesù possa essere Dio; se il Padre è Dio e anche Gesù è Dio, ci sarebbero due dei. "Per noi c'è un solo Dio, il Padre" (Cor. 1, 8:6). 'Dio, il Padre' è quindi l'unico Dio. È pertanto impossibile che ci sia un essere individuale chiamato 'Dio il Figlio', come sostiene la falsa dottrina della Trinità. Anche il Vecchio Testamento si riferisce a Yahweh, come il solo Dio, il Padre (vedi Is. 63:16; 64:8).

- Oltre a questo unico Dio, c'è un mediatore, l'uomo Cristo Gesù - "...e un solo mediatore...". La congiunzione "e" mostra una differenza tra Cristo e Dio.

- Se Cristo è un "mediatore" vuol dire che egli è un tramite. Un mediatore tra l'uomo peccatore e Dio senza peccato non può essere il Dio stesso senza peccato, ma deve essere obbligatoriamente un uomo con natura umana e che non abbia mai commesso peccato. "The man Cristo Gesù" non ammette alcun dubbio sulla veridicità di questa affermazione. Pur scrivendo dopo l'ascensione di Gesù, Paolo non parlò de "il Dio Gesù Cristo".

Diverse volte la Bibbia ci ricorda che "Dio non è un uomo" (Num. 23:19; Os. 11:9); ma Cristo fu palesemente "figlio di uomo", come spesso viene chiamato nel Nuovo Testamento "l'uomo Gesù Cristo". Egli fu "il figlio dell'Altissimo" (Lc. 1:32).Poiché Dio viene nominato "l'Altissimo" è chiaro che solo lui fu l'unico altissimo, mentre Gesù fu "il Figlio dell'Altissimo" quindi egli non poté essere contemporaneamente Dio. Proprio l'uso di appellativi distinti come Padre e Figlio dimostra che Dio e Gesù non possono essere evidentemente la stessa persona. Mentre un figlio può avere certe somiglianze con il padre, egli non può essere una cosa e l'altra contemporaneamente, o essere vecchio come suo padre.

In linea con queste affermazioni, abbiamo elencato qui di seguito alcune palesi differenze tra Dio e Gesù, che dimostrano inequivocabilmente come Gesù non possa essere Dio:

DIO

GESÙ

"Dio non può essere tentato" (Giac. 1:13).

Cristo "essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi" (Ebr. 4:15).

Dio non può morire, la sua natura è immortale. (Sal. 90:2; Tim. 1, 6:16)

Cristo morì per tre giorni (Mt.12: 40; 16:21).

Dio non può essere visto dagli uomini (Tim. 1,. 6:16; Ex. 33:20).

Gli uomini videro Gesù e lo toccarono (Giov. 1, 1:1 lo enfatizza).

Quando veniamo tentati, siamo obbligati a scegliere tra peccato ed obbedienza a Dio (e spesso decidiamo di disobbedire a Dio). Cristo si trovò di fronte allo stesso dilemma ma scelse sempre di obbedire. Quindi egli ebbe la possibilità di peccare, pur non cedendo mai alla tentazione. È inconcepibile che Dio abbia facoltà di peccare. Nel Sam. 2, 7:12-16 la stirpe promessa a Davide fu dichiaratamente Cristo. Il verso 14 ammette chiaramente la possibilità che Cristo possa commettere peccato: "Se farà il male, lo castigherò".


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